IL PSC SEMPLIFICATO: UNA LOGICA OPERATIVA PER LA PROGETTAZIONE DELLA SICUREZZA NEL CANTIERE

approfondimento sicurezza

a cura del Geom Parisi Giuseppe – Namirial S.p.A.

Pretendere di indirizzare l’attività di valutazione di un coordinatore per la sicurezza (CSP, CSE) imbrigliandone la valutazione dei rischi all’interno di schemi di PSC preconfezionati, può senza dubbio apparire poco sensato.

È peraltro vero e condivisibile che, se da una parte non esiste un cantiere uguale all’altro, dall’altra uno schema o modello di PSC può essere utile per orientare e fornire ai soggetti coinvolti nella realizzazione di un’opera (Committente, Responsabile dei lavori, CSE, CSP), uno strumento capace di agevolare, sotto l’aspetto operativo, il rispetto delle prescrizioni legislative contenute nel titolo IV e negli allegati XV e XVI del D.lgs. 81/08 smi.

Con il Decreto Interministeriale 9 Settembre 2014, il legislatore, in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 104 bis del D.lgs. 81/08 smi, ha introdotto e pubblicato  “i modelli semplificati per l’elaborazione del PSC, del POS, del PSS e del fascicolo dell’opera (FTO)”.

La denominazione “modelli semplificati” non deve trarre in inganno poiché la semplificazione introdotta non apporta alcuna riduzione dei contenuti del PSC; di fatto, il modello di PSC semplificato contiene gli stessi elementi obbligatori, contemplati nell’allegato XV del D.lgs. 81/08 smi, ed anche una traccia o schematizzazione logica della struttura del piano stesso.

L’obbiettivo della semplificazione dello schema del PSC è quello di fornire al progettista della sicurezza un modello di indirizzo che consenta di alleggerire il piano stesso, eliminando i ricorrenti e inutili fardelli di carta, che poco hanno a che vedere con la progettazione della sicurezza del cantiere; il risultato è la realizzazione di un documento della sicurezza composto da schede delle fasi, tavole di disegni e procedure operative realmente applicabili al cantiere.

A tal fine, il modello proposto di PSC presenta dei campi progettuali liberi all’interno dei quali il CSP o il CSE inserisce, in relazione alla complessità del cantiere, le informazioni necessarie per la gestione della sicurezza e la riduzione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Appare chiaro che, in ogni caso, modelli semplificati o meno, a cantieri complessi non potranno che corrispondere pianificazioni complesse, e conseguentemente a cantieri semplici corrisponderanno pianificazioni semplici.
Il PSC, elaborato secondo modelli semplificati o meno, rappresenta il vero punto di riferimento nella realizzazione di un’opera edile, e tanto più esso è di concreta fattibilità, nelle sue scelte progettuali, tanto più consentirà ai datori di lavoro delle imprese esecutrici di elaborare dei Buoni Piani Operativi di Sicurezza.

È bene ricordare che, un buon PSC, non deve essere:

  • un documento di considerevole volume e scarsi contenuti, di difficile comprensione e, quindi, di poca utilità;
  • una raccolta indiscriminata di fotocopie;
  • un elenco di prescrizioni generiche scollegate dalle lavorazioni di cantiere.

Un buon PSC, al fine di rispondere ai contenuti minimi di legge e rappresentare un efficace strumento di programmazione e gestione della sicurezza nel cantiere, deve essere caratterizzato da:

  • facilità di lettura, per quanto agli aspetti grafici e testuali;
  • concreta fattibilità;
  • puntuale indicazione delle lavorazioni con diramazione in sotto-fasi da svolgere nello specifico cantiere;
  • rappresentazione grafica delle misure di sicurezza, delle opere provvisionali e dello stato dei luoghi;
  • precisa indicazione dei costi della sicurezza ed una valutazione analitica degli stessi;
  • congruente programmazione temporale delle lavorazioni (cronoprogramma);
  • reale e precisa individuazione delle interferenze ambientali (linee elettriche aeree, sotto-servizi, ostacoli fissi), e delle misure da porre in essere per la loro gestione;
  • puntuale valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza e delle conseguenti misure di prevenzione e protezione;
  • attenta progettazione dell’area di cantiere in termini di apprestamenti igienico assistenziali, attrezzature fisse, recinzioni, in linea con i rischi valutati.

schema psc

In conclusione possiamo evidenziare come, anche nell’applicazione dei modelli semplificati, il PSC debba sempre conservare integralmente il ruolo e la dignità di strumento di progetto della sicurezza nel cantiere, cosi come il coordinatore deve conservare, in ogni caso, il ruolo di progettista e professionista competente, anche perché non esisterà mai un modello in grado di sopperire all’impreparazione del tecnico che si dovesse cimentare nella compilazione dello stesso.

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