Quando è necessario collegare a terra il ponteggio metallico

approfondimento sicurezza

La necessità o meno di collegare la struttura di un ponteggio metallico all’impianto di messa a terra e di protezione contro le scariche atmosferiche dovrebbe essere il risultato di un’attenta analisi che il Coordinatore per la Sicurezza effettua in relazione al contesto in cui si troverà il ponteggio.

Nel PSC, il CSE, una volta analizzato in quale condizione si troverà il ponteggio da installare (A, B o C vedi tabella) e prescritte le determinazioni del caso, verificherà la collocazione geografica e la conformazione del cantiere al fine di definire la necessità, o meno, dell’installazione dell’impianto contro le scariche atmosferiche.

 

Al fine di aiutare il lettore si fornisce un diagramma di flusso utile per stabilire se collegare a terra un ponteggio e per quale motivo.

tabella ponteggio metallico

Punto di verifica Considerazioni e soluzioni
A) Il ponteggio può essere considerato come una struttura metallica di notevoli dimensioni, situato all’aperto?

 

In questo caso per stabilire la necessità o meno di proteggere un ponteggio dal rischio di fulminazione diretta è necessario effettuare uno specifico calcolo ai sensi della CEI EN 62305-2: il ponteggio non è da collegare a terra, qualora risulti che il livello di rischio di fulminazione sia minore rispetto a quello ritenuto tollerabile dalla Norma (CEI EN 62305). Il rischio è calcolato sulla base delle sue dimensioni, del comune in cui si trova, del tipo di suolo circostante e della sua posizione.

In questo caso si dovrà conservare in cantiere la relazione tecnica specificante l’efficacia della così detta autoprotezione della struttura edile, redatta secondo la norma EN 62305-2 da tecnico abilitato all’esercizio della professione.

B) Il ponteggio può essere considerato come una massa e deve essere protetta contro i contatti indiretti? Si rammenta che una massa è una parte metallica di un componente elettrico, che può andare in tensione per un guasto all’isolamento principale e che può essere toccata.

Il ponteggio non è una massa se i componenti installati sono di classe I collegati tramite il conduttore di protezione alla terra o sono componenti di classe II (doppio isolamento)

Se sul ponteggio sono posati cavi elettrici, di classe II, ad esempio HO7RN-F, oppure cavi unipolari senza guaina ad es. NO7V-K (cordina) posati in tubo protettivo, il ponteggio non diventa una massa perché tra il ponteggio e le parti in tensione c’è un isolamento doppio o rinforzato e una sufficiente protezione meccanica (guaina e/o tubo protettivo).

Se le cordine vengono posate direttamente a contatto del ponteggio, questo diventa una massa, ma si tratta di una posa non ammessa. Occorre quindi cambiare il tipo di cavo o di posa, più che collegare a terra il ponteggio.

Se nel ponteggio è montato un apparecchio di illuminazione non di classe II, questa trasforma il ponteggio in una massa. In questo caso la parte di ponteggio che sorregge l’apparecchiatura elettrica va collegata a terra.

C) Il ponteggio può essere considerato come una massa estranea? Si definisce massa estranea una parte metallica, non facente parte dell’impianto elettrico, che presenta una bassa resistenza verso terra.

Il ponteggio che appoggia su terreno tramite i piedini costituisce, di per sé, un dispersore naturale di fatto; qualora, tramite misurazioni, la resistenza verso terra del ponteggio (ma anche la gru edile, la baracca di cantiere oppure il silo per la malta premiscelata, ecc.) risulti inferiore a 200 ohm, il ponteggio risulterà una massa estranea che va collegata, ai fini dell’equipotenzialità, allo stesso impianto di terra esistente al quale sono collegate le masse.

Se il terreno sul quale installare il ponteggio (ma anche la gru edile, la baracca di cantiere oppure il silo per la malta premiscelata, ecc.) è asfaltato o ricoperto di ghiaia oppure è lastricato o costituito di roccia, marmo o similari, si potrà ragionevolmente non considerare il ponteggio come massa estranea, perché la sua resistenza verso terra supera senz’altro i 200 ohm.

Negli altri casi, o in caso di dubbio, bisogna misurare strumentalmente la resistenza verso terra del ponteggio.

 

Nel caso in cui si debba collegare a terra il ponteggio per la protezione dei lavoratori, detta operazione deve avvenire, secondo le norme vigenti, in almeno due punti alla base dello stesso. Non sono necessari i cavallotti, o ponticelli, in quanto la struttura stessa del ponteggio in condizioni di corretto montaggio garantisce valori di resistenza di contatto inferiori a quelli che il ponticello stesso darebbe e l’eventuale foratura del tubolare del ponteggio per la realizzazione dei cavallotti risulterebbe solamente controproducente ai fini statici.

 

L’impianto di protezione contro le scariche atmosferiche e l’impianto di messa a terra dovranno essere accompagnati dalla relativa dichiarazione di conformità rilasciata dall’installatore e denunciati agli enti competenti (d.p.r. 462 del 22 ottobre 2001). I costi di realizzazione degli impianti, in quanto misure di prevenzione e protezione previste nel PSC, rientrano nel computo metrico dei costi della sicurezza.

 

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Autore

Geom. Parisi Giuseppe

Consulente Namirial S.p.A.

 


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