UNI 11292 2019 – Gruppi di pompaggio

Il 14/02/2019 è entrata in vigore la UNI 11292: “Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti antincendio – Caratteristiche costruttive e funzionali”. La norma è stata largamente revisionata e va a completare quanto prescritto, in merito all’argomento, dalla UNI 12845 e dalla 10779.

La norma va applicata ai locali di nuova costruzione (realizzati in opera o prefabbricati) di tipo separato, adiacenti o entro l’edificio protetto dall’impianto antincendio. E’ concesso applicare la norma ai locali esistenti nel caso si debbano apportare modifiche sostanziali ai locali o al gruppo pompe.

Ricordiamo che possono essere considerate modifiche sostanziali:

  • I lavori che modificano, sia dal punto di vista del volume che della superficie, il locale che ospita il gruppo pompe;
  • La sostituzione della pompa con un’altra simile (stessa alimentazione), ma con un aumento di potenza superiore al 15%;
  • L’aumento del numero delle pompe;
  • La sostituzione di una pompa con un’altra di alimentazione differente.

Ma cosa cambia in questa nuova edizione della norma?

In primo luogo, viene data particolare importanza all’aspetto “sicurezza”. Il locale deve restare sicuro sia per gli addetti durante le fasi di manutenzione che per gli operatori della sicurezza, durante le fasi di emergenza.

Un’importanza rilevante è data alla disposizione degli spazi interni che vanno definiti in considerazione della facilità di movimento, da parte degli operatori. I locali devono essere progettati e realizzati in modo tale da rendere agevoli e sicuri, sia i lavori di manutenzione che i lavori di inserimento e di estrazione delle unità di pompaggio e della relativa componentistica: pompa, serbatoio, quadro elettrico, motore… Le dimensioni minime in pianta dello spazio di lavoro devono essere uguali o maggiori di 0,80 m su almeno tre lati di ogni unità di pompaggio e la medesima distanza va garantita reciprocamente fra le pompe installate. Il pavimento del locale pompe deve essere piano, antiscivolo, e avere pendenza verso opportuno punto di drenaggio, per evitare ristagni di acqua nel locale.

Particolari indicazioni vengono date nella scelta del tipo di pavimentazione, che deve essere uniforme, piana e antiscivolo. Ciò che può causare impedimenti o incidenti sulla zona di calpestio, deve essere adeguatamente protetto e segnalato. Anche con l’ausilio di un impianto di illuminazione di emergenza, in grado di garantire 25 lux a un metro di altezza dal piano di calpestio per un tempo pari almeno ad un’ora e comunque per tutta la durata di funzionamento delle pompe antincendio. Un’adeguata illuminazione di emergenza va prevista anche nei percorsi di accesso e di esodo dal locale pompe antincendio. Infine, la pavimentazione deve essere in grado di resistere ai carichi statici, derivanti dal gruppo pompe. Queste ultime vanno fissate in modo accurato al pavimento, onde evitare che trasmettano vibrazioni alle strutture del locale.

Il locale pompe deve essere opportunamente segnalato da una scritta bianca a fondo rosso che riporti la dicitura “Locale Pompe Antincendio”.

A servizio del locale, deve essere previsto un impianto elettrico che, nel caso di assenza di impianto di protezione sprinkler, deve essere del tipo resistente alla fiamma sia per materiali che per installazione. Un impianto di riscaldamento, invece, impedirà il gelo delle tubazioni, mentre va garantita una condizione di temperatura e umidità tali da non causare fenomeni di condensa.

Anche le caratteristiche costruttive dei locali variano.

I locali, devono essere progettati e mantenuti con lo scopo di garantire lo stesso livello di affidabilità dell’alimentazione idrica, inoltre, oltre ai possibili danni che possono essere causati dallo sviluppo di un incendio, gli stessi devono mantenere l’integrità strutturale (come in caso di allagamenti o terremoti), almeno pari a tutta la durata di funzionamento dell’impianto servito. In base all’ubicazione del locale vengono richieste delle caratteristiche distinte:

  • I locali adiacenti o interni all’edificio protetto dall’impianto, devono avere strutture orizzontali e verticali, portanti e/o separanti, almeno R, REI, EI 60 e classe di reazione al fuoco A2-s1, d0.
  • I locali di tipo separato, invece, devono avere strutture orizzontali e verticali, portanti e/o separanti almeno R 60 ed elementi di tamponatura di classe mai inferiore ad A2-s1, d0. Attorno a questi locali, deve essere prevista un’area attorno alla quale non devono essere mai presenti materiali o vegetazione che possono favorire lo sviluppo di un incendio.

Sono previsti locali sia di tipo interrato che fuori terra. Questi ultimi non possono essere ubicati ad un’altezza superiore a 7.50 m al di sopra del piano di riferimento. Per i locali interrati è invece possibile arrivare a 7.50 m al di sotto del piano di riferimento, fino ad arrivare anche a quota -10 m, ma va garantito l’accesso direttamente da strada (pubblica o privata) eventualmente tramite intercapedine antincendio ad uso esclusivo, avente larghezza non minore di 0.90 m.

Per quanto riguarda l’accesso al locale, questi deve avvenire direttamente da strada o da spazio scoperto a cielo libero, accessibile da strada, direttamente o con percorso protetto. L’altezza dei varchi di entrata non deve essere inferiore a 2 m e la larghezza mai inferiore a 0.80 m. Non vanno mai previste scale che presentino forte pendenza o che siano a pioli e/o rimovibili.

Cambia la classe dell’estintore a protezione del locale che deve essere almeno 34A144BC, resta invariata, in presenza di impianti con potenza elettrica superiore a 40 Kw, prevedere un estintore ad anidride carbonica di classe non inferiore a 113B.

La norma consente l’installazione sia di motori diesel con raffreddamento ad aria (ad eccezione dei locali interrati se la potenza è uguale o superiore a 40 kW) che motori a liquido con radiatore o con scambiatore di calore, prevedendo delle aperture di aerazione posizionate in modo contrapposto e rispettivamente in alto e in basso. Gli scarichi di ogni singolo motore devono essere convogliati all’esterno del locale ad una distanza non inferiore a 1.50 m da porte, finestre, aperture di ventilazione o percorsi di transito.

I serbatoi del combustibile di alimentazione possono essere installati sia all’esterno che all’interno del locale dove sono ubicate le pompe. Anche in questo caso, se si opta per l’installazione all’interno, i serbatoi devono essere installati, in modo tale da garantire una facile manutenzione oltre alle operazioni di carico e pulizia del serbatoio stesso. Le tubazioni del serbatoio devono essere disposte in modo tale da non creare ostacoli sul pavimento e vanno protette da eventuali danneggiamenti.  Se il punto di rifornimento sul serbatoio, si trova ad un’altezza maggiore di 1.5 metri, va previsto un sistema di riempimento fisso con pompa di trasferimento. Se in presenza di riempimento automatico, va previsto un congegno che interrompa il caricamento del serbatoio quando viene raggiunta la capacità che garantisce l’autonomia di funzionamento.

 


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